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21 July 2020

PRIMO TRIMESTRE 2020: IL COVID AUMENTA LE LISTE DI ATTESA PER INTERVENTI ED AFFONDA IL FATTURATO DELLE MULTINAZIONALI DI DISPOSITIVI CHIRURGICI

PRIMO TRIMESTRE 2020: IL COVID AUMENTA LE LISTE DI ATTESA PER INTERVENTI ED AFFONDA IL FATTURATO DELLE MULTINAZIONALI DI DISPOSITIVI CHIRURGICI

In data 11 maggio la società di dispositivi medici Zimmer Biomet ha pubblicato un resoconto sul primo trimestre. Il risultato? Perso il 9,7% del fatturato nel primo trimestre, a causa della pandemia di coronavirus di metà marzo! Non osiamo immaginare la perdita nel trimestre successivo con la pandemia all’apice.

Secondo il CEO Bryan Hanson, le procedure elettive sono alla base del fatturato di oltre l’80% delle entrate globali di Zimmer Biomet. 

Stessa situazione tra le altre aziende produttrici di dispositivi medici, le cui entrate si basano principalmente sulla chirurgia elettiva.

Infatti, secondo un sondaggio condotto su 40 chirurghi ortopedici dalla Società Jefferies, le procedure settimanali di artroplastica dell’anca sono diminuite dell’87% durante l’ultima settimana di aprile (rispetto alle procedure pre-pandemiche). Le procedure al ginocchio sono diminuite del 95%, rispetto ai numeri pre-pandemici. I chirurghi prevedono che questi volumi subiranno un ulteriore calo del 33% al mese, ma prevedono che questi numeri saranno poi in calo di solo 5% e 7%, rispettivamente per le procedure dell’anca e del ginocchio tra tre mesi, e dal 5% al ​​9% in sei mesi. 

Tutto questo andrà ad impattare sulle liste di attesa, in quanto sono tutti interventi chirurgici da riprogrammare, che si aggiungeranno a quelli già in calendario.

Per capire l’impatto socioeconomico degli interventi chirurgici rimandati, basta dare uno sguardo ai risultati economici del mese di aprile anche di altre multinazionali del settore chirurgico. Qualche esempio: Stryker, le vendite di aprile sono diminuite tra il 35% e il 40%, Smith & Nephew, le vendite di aprile sono diminuite del 47%, Medtronic, a metà aprile, le entrate erano diminuite di circa il 60% nel mercato degli Stati Uniti.

Gli esperti prevedono che il tasso di ripresa delle procedure varierà a seconda dello Stato. Ciò rende difficile per molte aziende produttrici di dispositivi medici prevedere con precisione le loro vendite future. 

Inoltre, nonostante le cure inizino a riprendere, alcuni pazienti rimandano ancora gli interventi per la preoccupazione del rischio COVID-19. 

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