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9 November 2020

Covid-19, EU e nuove restrizioni

Covid-19, EU e nuove restrizioni

La seconda ondata di contagi di Covid-19 ha costretto molti governi europei a nuove restrizioni e lockdown parziali. Dal Belgio ai Paesi Bassi alla Francia e alla Germania, nessuno escluso. Unico comune denominatore, provano a tenere aperte scuole ed università. 

Nel Parlamento Europeo, la presidenza il 26 ottobre ha cancellato tutte le riunioni di lavoro del Consiglio “non assolutamente indispensabili”. Si passa dunque alla modalità virtuale per quasi tutti gli incontri. Resta escluso il negoziato, molto complesso, sull’aspetto finanziario pluriennale.

Il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, ECDC, segnala in Europa oltre otto milioni di casi (8.261.087), dei quali la maggior parte concentrati in Francia, Spagna, Regno Unito, Italia, Germania, Paesi Bassi, Belgio.

L’ECDC pubblica una mappa settimanale, il giovedì, per tracciare l’evoluzione della pandemia nell’Unione Europea. Infatti, proprio per avere un approccio coordinato, i paesi membri devono fornire al EDCD i dati relativi ai test effettuati ed ai nuovi casi rilevati, su base periodica.

Nuove restrizioni
Mappatura ECDC al 5 novembre 2020

Come si nota dalla mappa nell’immagine, sono stati selezionati quattro diversi colori a seconda della condizione epidemiologica. 

Verde, per un tasso di notifica di 14 giorni inferiore a 25 e il tasso di positività del test inferiore al 4 per cento. Arancione, quando il tasso di notifica di 14 giorni è inferiore a 50 ma il tasso di positività del test è del 4 per cento o superiore o, se il tasso di notifica di 14 giorni è compreso tra 25 e 150 e il tasso di positività del test è inferiore al 4 per cento. Rosso, con un tasso di notifica di 14 giorni pari o superiore a 50 e il tasso di positività del test è del 4 per cento o superiore, o se il tasso di notifica di 14 giorni è superiore a 150. Grigio per le aree in cui le informazioni sono insufficienti o se il tasso di test è inferiore a 300.

Purtroppo, nell’ultima mappa, pubblicata il 5 novembre, nessun paese dell’Unione Europea risulta essere di colore verde.

La Cancelliera Merkel, alla conferenza stampa per spiegare le nuove misure restrittive del lockdown del 2 novembre, ha parlato della pandemia come di “una sfida secolare. Ci aspettano mesi difficili”. In merito alle nuove misure, la Merkel ha sottolineato l’importanza di contenere i contatti. “Meno contatti vuol dire meno contagi”, secondo gli scienziati “dovrebbero essere ridotti del 75 per cento” per ottenere dei risultati.

In Germania, come anche in Italia, si sta divulgando l’idea di “lasciare a casa”, per tutelarla, solo una parte della popolazione, quella più anziana. Quindi più vulnerabile.

Si deve però pensare che una separazione della popolazione in fasce di età può essere dannosa, in quanto la Germania, come l’Italia e la gran parte degli Stati Ue, non è un Paese giovane.

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