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19 September 2019

Il Ministro, in occasione della prima Giornata nazionale per la sicurezza delle cure e della persona assistita, ha ribadito la necessità di agire a tutti i livelli per garantire il diritto alla salute dei cittadini

Il Ministro, in occasione della prima Giornata nazionale per la sicurezza delle cure e della persona assistita, ha ribadito la necessità di agire a tutti i livelli per garantire il diritto alla salute dei cittadini

La Giornata nazionale per la sicurezza delle cure coincide con la prima Giornata mondiale della sicurezza dei pazienti (World Patient Safety Day), promossa a livello internazionale dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.

Iin occasione della prima Giornata nazionale per la sicurezza delle cure e della persona assistita, il 17 settembre scorso, il Ministero della Salute ha organizzato uno workshop al quale è intervenuto il neo Ministro Roberto Speranza. “La sicurezza delle cure è parte costituiva del diritto alla salute e una priorità per le politiche sanitarie nazionali e globali, da affrontare insieme: tra istituzioni a tutti i livelli, con i professionisti e i pazienti”. Questo il suo messaggio durante il workshop.

“La sfida sempre aperta – ha sottolineato Speranza – è quella di garantire cure sicure in modo omogeneo su tutto il territorio nazionale. Si tratta di un tema inscindibile dal finanziamento del Servizio sanitario nazionale, dalla formazione del personale sanitario, dal coinvolgimento dei cittadini”.

Anche il Prof. Silvio Brusaferro, Presidente dell’Istituto superiore di sanità, ha partecipato all’incontro e nel suo intervento ha sottolineato come gli italiani siano più pessimisti rispetto a ciò che è la realtà: “non bisogna infatti sottovalutare il fatto che nel nostro Paese viene erogata assistenza sicura in oltre il 90% dei casi”. “Gli eventi avversi non sono completamente evitabili ma in una buona percentuale, circa la metà dei casi, possono essere prevenuti”.

Infine il vertice dell’ISS ha ribadito come l’Italia abbia” un impianto normativo avanzato e coerente con gli standard internazionali, oltre a esperienze nazionali, regionali e buone pratiche molto valide. “La sfida – ha concluso – è quella di concretizzarle in modo omogeneo in tutto il Paese”.

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