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28 August 2023

Costo delle malattie cardiovascolari in Europa

Costo delle malattie cardiovascolari in Europa

Una recente ricerca presentata al Congresso Europeo di Cardiologia (ESC) 2023 ad Amsterdam ha rivelato il significativo impatto economico delle malattie cardiovascolari (CVD) sull’Unione Europea (UE). Questo studio innovativo, condotto attraverso uno sforzo collaborativo tra l’ESC e l’Università di Oxford nel Regno Unito, mette in luce l’onere finanziario che le CVD comportano sull’economia dell’UE.

Il dottor Ramon Luengo-Fernandez dell’Università di Oxford, il ricercatore principale dello studio, sottolinea il notevole carico finanziario causato dalle CVD. Lo studio indica che le spese legate alle CVD ammontano a circa 282 miliardi di euro nel 2023, equivalenti al 2% del Prodotto Interno Lordo (PIL) dell’UE. In particolare, questo costo supera l’intero bilancio dell’UE destinato a settori cruciali come la ricerca, l’agricoltura, l’infrastruttura e l’energia.

Questa analisi rappresenta l’esame più completo e aggiornato dei costi economici associati alle malattie cardiovascolari all’interno dell’UE dal 2006. A differenza dei rapporti precedenti che si basavano su supposizioni, questo studio si basa su dati provenienti da registri dei pazienti e sondaggi condotti a livello europeo. Inoltre, per la prima volta, lo studio incorpora le spese legate all’assistenza sociale a lungo termine, offrendo un quadro più accurato dell’impatto finanziario delle CVD.

La ricerca fornisce una dettagliata suddivisione dei costi economici attribuiti alle CVD nei 27 stati membri dell’UE nel 2023, comprendendo assistenza sanitaria e sociale, assistenza informale e perdita di produttività. La distribuzione di questi costi include:

  • Spese sanitarie: 130 miliardi di euro (46%)
  • Costi dell’assistenza sociale: 25 miliardi di euro (9%)
  • Costi dell’assistenza informale: 79 miliardi di euro (28%)
  • Perdite di produttività legate a malattia/disabilità: 15 miliardi di euro (5%)
  • Perdite di produttività legate a morte prematura: 32 miliardi di euro (12%)

Questo onere finanziario si traduce in circa 630 euro per ogni cittadino dell’UE, con variazioni da 381 euro a Cipro a 903 euro in Germania.

In particolare, i sistemi di assistenza sanitaria e sociale sopporteranno gran parte di questi costi, ammontando a circa 155 miliardi di euro nel 2023, corrispondenti all’11% della spesa totale per la sanità nell’UE. La proporzione dei budget sanitari destinati alle CVD varia significativamente tra i paesi, oscillando dal 6% in Danimarca al 19% in Ungheria.

L’assistenza ospedaliera emerge come principale contributore all’onere finanziario, rappresentando 79 miliardi di euro o il 51% delle spese sanitarie legate alle CVD. I farmaci per le patologie cardiovascolari rappresentano il 20% (31 miliardi di euro) delle spese sanitarie, seguiti dalle strutture di cura residenziali con il 9% (15 miliardi di euro).

I costi dell’assistenza informale includono il valore monetario del tempo e dello sforzo forniti dai parenti e dagli amici che offrono assistenza non retribuita. In tutta l’UE, i familiari hanno dedicato 7,5 miliardi di ore di assistenza non retribuita alle persone affette da CVD, per un totale di 79 miliardi di euro.

Le perdite di produttività tengono conto dell’impatto sulla perdita di guadagni dovuta a malattia/disabilità (pensionamento anticipato/assenteismo) o morte prematura. Nel 2023, le condizioni legate alle CVD hanno comportato la perdita di 256 milioni di giornate lavorative in tutta l’UE, con costi di 15 miliardi di euro. Inoltre, 1,7 milioni di decessi attribuibili alle CVD hanno comportato la perdita di 1,3 milioni di anni lavorativi, generando perdite di produttività per 32 miliardi di euro.

Questi risultati sottolineano l’urgente necessità di sforzi coordinati a livello europeo per affrontare meglio i fattori di rischio cardiovascolare e investire nella ricerca cardiovascolare. La ricerca sottolinea l’importanza di considerare le conseguenze a lungo termine sulla salute e sull’economia nel prendere decisioni politiche.

Fonte: salutedomani.com