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9 December 2023

La mobilità sanitaria cresce nel 2022

La mobilità sanitaria cresce nel 2022

Il fenomeno della mobilità sanitaria, ovvero il spostamento da una regione all’altra in cerca di soluzioni alle problematiche di salute, continua a crescere costantemente. Negli ultimi sei anni, ad eccezione del 2020 a causa della pandemia, il valore economico di questo fenomeno è stato intorno ai tre miliardi di euro. I dati emergono dal secondo rapporto di Agenas sulla mobilità sanitaria del 2022, presentato a Roma.

Le regioni che maggiormente attirano i pazienti sono la Lombardia, l’Emilia-Romagna e il Veneto, mentre quelle da cui si registra una maggiore fuga sono la Campania, la Calabria e la Sicilia. Il flusso di spostamenti è principalmente diretto dal Sud al Nord. L’analisi rivela anche una rilevante mobilità tra le regioni del Centro-Nord, soprattutto a breve distanza, con una percentuale complessiva del 24% al Nord, 12,6% al Centro e 5,7% al Sud.

Nel contesto delle prestazioni ospedaliere, la mobilità per ricoveri di alta complessità rimane stabile in molte regioni, con l’eccezione del Lazio che mostra una riduzione. Le strutture private accreditate sono particolarmente attrattive, rappresentando tre quarti del totale per quanto riguarda le prestazioni di alta complessità.

Dal punto di vista demografico, la Lombardia riduce moderatamente il saldo negativo, ma migliora significativamente i tempi di attesa per interventi chirurgici oncologici e muscolo-scheletrici per i residenti. Il Lazio riduce notevolmente il suo saldo negativo grazie alla diminuzione della mobilità dei residenti per ricoveri di alta complessità. Anche la Campania mostra segni di miglioramento, riducendo moderatamente il saldo negativo e aumentando l’attrattiva per ricoveri di alta complessità.

Il flusso migratorio interregionale è in aumento, con una crescita nel 2022 che ha raggiunto i 2,7 miliardi di euro. Le componenti di mobilità casuale ed apparente rimangono costanti, mentre la mobilità per prestazioni di ricovero di media/bassa complessità mostra una riduzione del 18%.

Per quanto riguarda la mobilità nella specialistica ambulatoriale, si registra un trend in crescita, con un picco nel primo semestre del 2023. Le regioni che attraggono più pazienti sono la Lombardia, il Veneto e la Toscana, mentre la Campania, la Calabria e la Sicilia vedono una maggiore fuga. La mobilità di prossimità nella specialistica ambulatoriale è più prevalente rispetto a quella ospedaliera, con il Nord che rappresenta il 33%, il Centro il 20% e il Sud il 12%.

Complessivamente, la domanda di prestazioni nella specialistica ambulatoriale è costante nel tempo, con una maggiore richiesta di diagnostica strumentale e prestazioni terapeutiche, che rappresentano circa il 65% del totale.

Fonte: dottnet.it