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14 February 2024

Allarme della Corte dei Conti: crisi sistemica nel SSN e equità d’accesso compromessa.

Allarme della Corte dei Conti: crisi sistemica nel SSN e equità d’accesso compromessa.

La Corte dei conti ha fotografato una tendenza preoccupante nel sistema sanitario nazionale durante la cerimonia d’inaugurazione dell’anno giudiziario 2024. Questa tendenza indica un passaggio graduale da un Servizio Sanitario Nazionale che garantisce il diritto costituzionalmente sancito a sistemi sanitari regionali sempre più influenzati dalle regole del libero mercato. Questo cambiamento, già in atto da diversi anni, è stato accentuato dalla pandemia e dalla conseguente crisi sistemica, aggravata dalla fuga di personale sanitario non adeguatamente remunerato.

La Corte dei conti ha anche evidenziato le problematiche legate alla responsabilità medica, sottolineando che queste sfide devono essere affrontate per migliorare l’efficienza del sistema sanitario. È essenziale adottare decisioni e investimenti sia a livello nazionale che regionale, concentrati sull’organizzazione, sul potenziamento delle strutture, sull’incremento della formazione e sulla revisione delle retribuzioni. Queste azioni sono fondamentali per ristabilire l’integrità di una professione che, insieme a quella degli insegnanti, riflette il senso civico di una nazione.

La spesa sanitaria, dopo la fase critica della pandemia, sta cercando nuovi equilibri. Nel 2022, si è registrata una riduzione della spesa in termini di prodotto, e le previsioni del governo nel DEF 2023 indicano una continua diminuzione nei prossimi anni. Tuttavia, si prevede una normalizzazione con il passare del tempo, soprattutto considerando i cambiamenti demografici. Le sfide legate alla spesa sanitaria sono evidenti anche nei conti regionali, dove la spesa continua a crescere più rapidamente delle entrate, mettendo le amministrazioni di fronte alla necessità di allocare risorse aggiuntive per mantenere l’equilibrio dei conti.

Il monitoraggio dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) per l’anno 2021 ha evidenziato miglioramenti generali rispetto all’anno precedente, ma persistono criticità, soprattutto nelle regioni meridionali. La ridotta efficienza nella fornitura di servizi come gli screening oncologici e l’assistenza domiciliare integrata rimangono problematiche significative. Inoltre, il ricorso eccessivo ai parti cesarei e i ritardi nei trattamenti per patologie come la rottura del femore negli anziani sono sintomi di inefficienza nel sistema.

Sono ancora evidenti i problemi di sovraffollamento nei pronto soccorso e le difficoltà nel recupero delle liste d’attesa accumulatesi durante la pandemia, oltre alle carenze di personale ospedaliero e alle criticità nei servizi di emergenza e urgenza. Questi problemi dimostrano la necessità di interventi urgenti a livello organizzativo e di investimenti nelle risorse umane e infrastrutturali per garantire un sistema sanitario efficiente e equo per tutti i cittadini.

Fonte: quotidianosanita.it