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30 April 2024

Il governo si impegna a ridurre le liste d’attesa nel settore sanitario. 

Il governo si impegna a ridurre le liste d’attesa nel settore sanitario. 

Secondo l’Istat, circa 3 milioni di italiani rinunciano alle cure a causa dei lunghi tempi necessari per accedere alle prestazioni sanitarie. Per affrontare questa criticità, il governo intende intervenire attraverso due principali strategie: la salvaguardia della cosiddetta “appropriatezza prescrittiva” e una maggiore apertura alla libera professione nel settore sanitario.

OTTIMIZZARE IL SETTORE SANITARIO

Il governo sta adottando due strategie per ridurre le liste d’attesa che attualmente congestionano il sistema sanitario nazionale. Da un lato, si mira ad incrementare l’offerta di servizi sanitari, dall’altro si interviene sulle prescrizioni mediche. Tuttavia, nonostante questi sforzi, circa 3 milioni di italiani rinunciano alle cure a causa delle lunghe attese necessarie per accedere alle prestazioni sanitarie.

APPROPRIATEZZA DELLE PRESCRIZIONI

Uno degli aspetti principali del decreto sulle liste d’attesa riguarda l’appropriatezza delle prescrizioni mediche, con l’obiettivo di ridurre il numero eccessivo di ricette emesse dai medici di base e specialisti. Attualmente, l’emissione di queste ricette comporta una spesa di circa 10 miliardi di euro.

DOMANDA DIAGNOSTICA

In particolare, il medico dovrà indicare nella ricetta il quesito diagnostico relativo alla prestazione richiesta, al fine di tracciare con precisione tutte le prestazioni previste per determinate aree diagnostiche. Sarà così possibile calcolare il numero di ricette attese, al superamento del quale la Regione potrà intervenire.

MANCANZA DI SANZIONI

Al momento, non sono previste sanzioni per i medici che prescrivono in modo eccessivo. Tuttavia, l’Istituto Superiore di Sanità sta elaborando delle linee guida per fornire ai medici indicazioni sulle buone pratiche, sviluppate dalle società scientifiche per ogni area terapeutica.

MEDICINA DIFENSIVA

La tendenza alla sovra-prescrizione, nota come medicina difensiva, è determinata dalla paura dei medici di essere oggetto di cause e lamentele da parte dei pazienti. Questo fenomeno porta il personale sanitario a prescrivere un numero maggiore di esami rispetto a quanto effettivamente necessario, rappresentando circa il 20% delle prescrizioni totali, secondo il Ministro della Salute, Schillaci.

LIBERA PROFESSIONE

Per quanto riguarda l’incremento delle prestazioni sanitarie, si sta valutando la possibilità di consentire agli ospedali di permettere ai propri medici di svolgere attività anche in regime di libera professione. È inoltre in discussione il superamento graduale del tetto di spesa sul personale, che attualmente limita le assunzioni delle Regioni nel settore sanitario.

MAGGIORI RISORSE PER LE ASL E AGENAS

Le Aziende Sanitarie Locali dovrebbero ricevere maggiori risorse per poter coprire gli straordinari del personale medico e infermieristico. Agenas, l’Agenzia dei servizi sanitari regionali, monitorerà i tempi di attesa per ogni singolo ospedale, garantendo un controllo più efficiente sulla situazione.

RICORSO A STRUTTURE PRIVATE ACCREDITATE

Infine, per incrementare l’offerta di prestazioni sanitarie, si punterà ad acquistare servizi anche dalle strutture private accreditate. Questo permetterà di distribuire in modo più equo la domanda dei cittadini e ridurre le liste d’attesa.

Fonte: tg24.sky.it