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26 April 2019

Diritti sanitari del cittadino europeo

Diritti sanitari del cittadino europeo

Spesso i cittadini si rivolgono alle strutture sanitarie locali per sapere come possono ricevere assistenza sanitaria in un altro Paese dell’Ue o se possono essere rimborsati delle spese sanitarie sostenute all’estero.

In tutti i Paesi dell’Unione europea è possibile ricevere assistenza sanitaria, ma quello che è importante sapere è se si tratta di una cura programmata o non, poichè le regole per il rimborso cambiano.

Se ci si reca temporaneamente in uno dei Paesi dell’Unione Europea (compresi Islanda, Norvegia, Svizzera o Liechtenstein) per motivi di viaggio-vacanza, studio o lavoro è necessario avere con sé la tessera europea di assicurazione malattia (TEAM). Grazie a questa tessera è possibile ricevere cure sanitarie necessarie alle stesse condizioni dei residenti nel Paese nel quale ci si trova.

Quando per una qualsiasi ragione non sia stato possibile utilizzare la TEAM, al rientro in Italia si può chiedere il rimborso alla propria ASL delle spese sanitarie pagate, presentando la documentazione sanitaria e le ricevute di pagamento. Attenzione: il rimborso avviene secondo le tariffe del servizio del Paese visitato, ovvero se ne la Paese straniero è previsto il pagamento di un ticket, questo rimane a carico dell’assistito e non si può richiedere il rimborso.

Chi invece sposta la propria residenza in un Paese UE (compresi Islanda, Norvegia, Svizzera o Liechtenstein) per motivi di studio o lavoro, con il modello S1 rilasciato dalla propria ASL, consentirà all’assistito ed ai suoi familiari di usufruire dell’assistenza sanitaria completa come i cittadini di quel Paese.

Se la meta delle vacanze è un Paese extra-UE con il quale l’Italia non ha stipulato alcuna convenzione di assistenza sanitaria bilaterale, dovrete pagare di tasca vostra – e in genere per intero – i conti di medici ed ospedali, senza possibilità di rimborso al vostro ritorno in Italia. Attenzione dunque: informatevi bene prima di partire perchè il più delle volte sarà necessario stipulare una polizza assicurativa ad hoc.

Le regole cambiano se si decide di andare in un altro Paese dell’UE ad effettuare una cura programmata, come l’intervento per una protesi di anca .

Per questo tipo di cure, il cittadino deve presentare domanda di autorizzazione alla ASL di appartenenza per effettuare l’intervento all’estero. Una volta ottenuta l’autorizzazione, il paziente potrà ricevere assistenza sanitaria programmata all’estero. Tale diritto, ovvero l’assistenza sanitaria transfrontaliera, è sancito dalla Direttiva 2011/24/UE, recepita a livello italiano dal D.lgs 38/2014.

Source: www.euroconsumatori.org