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4 January 2021

I dati sulla vaccinazione Covid nel mondo

I dati sulla vaccinazione Covid nel mondo

I dati della situazione aggiornata sulla vaccinazione Covid nel mondo sono stati diffusi dal sito web Our World In Data, in collaborazione con l’Università di Oxford. Questi dati tengono traccia del numero delle persone a cui è stata somministrata la prima dose di vaccino contro il Covid in tutto il mondo.

Lo Stato di Israele è riuscito a vaccinare un milione di abitanti, secondo quanto riportato dalla classifica di Our World in Data. Ha conquistato il primo posto della lista con un tasso di 11,5 dosi ogni 100 abitanti. Al secondo posto troviamo lo Stato del Bahrein, con un tasso del 3,49%, e il Regno Unito con un 1,47%. Seguono poi Stati Uniti, Danimarca e Cina.

Lo Stato di Israele ha avviato le vaccinazioni il 19 dicembre, con l’arrivo dei lotti prodotti da Pfizer-BioNTech, e al momento viaggia ad una media di 150.000 somministrazioni al giorno. In Israele, proprio come in Italia, i primi a ricevere il vaccino sono le persone anziane, gli operatori sanitari e le persone affette da patologie gravi. Lo Stato si è prefissato un obiettivo ambizioso. Portare il Paese fuori dalla pandemia già dal prossimo febbraio, come ha confermato anche il premier Benjamin Netanyahu, che si è vaccinato in diretta TV.

La situazione in Italia e in Europa

Anche in Europa le vaccinazioni procedono dopo l’avvio ufficiale lo scorso 27 dicembre con il Vaccination Day. A far discutere maggiormente è la Francia, attualmente uno dei fanalini di coda, che ha somministrato appena qualche centinaio di dosi dal V-Day, scatenando anche l’ira di Macron.

L’Italia al momento ha vaccinato appena lo 0,14% della popolazione, ma nonostante questo è uno dei Paesi più virtuosi in Europa. Nelle prime posizioni della classifica troviamo anche la Germania con un tasso dello 0,29%, il Portogallo (0,26%) e la Croazia (0,19%).

La campagna di vaccinazioni in Italia tarda ad ingranare e, ad una settimana dai primi vaccinati durante il Vaccination Day, i dati dimostrano che il numero di persone vaccinate risultano essere molto poche rispetto alle dose arrivate nel nostro Paese.

Ad oggi infatti i vaccini eseguiti sono più di 80 mila mentre quelli disponibili risultano essere circa 480 mila. Il problema che si sta riscontrando in questi giorni risulta essere legato alla carenza di personale sanitario e di siringhe.

Sono queste le due motivazioni principali che rendono a rilento la partenza della campagna per la vaccinazione contro il Covid in Italia. Durante i primi tre giorni sono state somministrate solamente 52 mila dosi, un numero davvero basso se si pensa alle 469.950 fiale Pfizer-Biontech già consegnate.

Tra le motivazioni che hanno portato a un inizio a rilento delle

vaccinazioni in Italia c’è la difficoltà a reclutare dottori e infermieri per la campagna vaccinale. In alcune regioni, infatti, il personale si è dato disponibile a fare doppi turni, mentre in altre zone del Paese è stato necessario richiamare medici in pensione o ricorrere a personale volontario.

In alcune strutture delle Marche e della Lombardia i problemi sono legati alla mancanza di siringhe di precisione. Per risolvere il problema, si è dovuti ricorrere all’utilizzo delle scorte presenti all’interno degli stessi ospedali. Infine, in alcune strutture della Sardegna le vaccinazioni partiranno il 7 gennaio per dare la possibilità al personale di fare le ferie.

Per poter procedere al meglio nella campagna di vaccinazione al Covid dove sarà impiegato un corposo numero di personale sanitario, sarà necessario evitare che nei prossimi mesi aumenti la pressione ospedaliera: in caso di una terza ondata, a quel punto sarebbe inevitabile da parte del governo emanare ulteriori misure restrittive fino a un nuovo locdowon, che rimane sempre l’extrema ratio.

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